12 giu 2011

Il Taglio

Allora. Il prossimo è Wilde, Spartaco Wilde.
Capito. Che fa?
Squarta. E' un mafioso. Ed è anche effemmoinato. Pure stronzo.
Perchè?
Italiano, Greco, con discendenze Inglesi. Ah, ma tu non puoi immaginare chi è venuto a consegnarsi.
Chi?
Volker.
Volker?
Volker.
Bene. Attenti.
Si si, gli abbiamo sparato sulle rotule.
Non và contro la convenzione di Ginevra?
Non sento musica hip pop.
Ma... certo. 'Sto Wilde, dove lo trovo?
Aspetta... ha preso possesso di una casa. Hai presente quella vittoriana, sulla trentaquattresima?
Lì dentro stà?
Esatto.
Bene, vado.
Mentre mi incammino, sono indeciso se andare sui tetti o prendere l'autobus.
Vado a piedi, in mezzo alla strada.
Volker. Si è fatto catturare. Io riesco a batterlo una volta al mese, e lui si consegna. 
Lo ha fatto per farmi uno screzio a me, albino di merda. Inciampo. In una mano. Pensando a quel bastardo, non mi sono accorto di esser giunto. Fuori dalla casa, qualche mano, qualche gamba. Sembra un film dell'orrore.
Entro dall'ingresso principale. Spartaco tiene una donna per il collo. La accarezza, e le si stacca mezza testa.
Signor Specter. Benvenuto nella residenza Wilde.
Parla con l'accento britannico. Si vergogna delle sue origini.
Wilde? L'avrei chiamata residenza Rossi, o Patakopulos!
Cosa?
Respira più forte, lo si capisce dalle narici. 
Faccio un passo avanti. Sguazzo nel sangue. Tutte persone fatte a pezzi. Eppure non vedo artigli. Forse sono proprio le dita.
Tu come funzioni? Radiazioni, operazioni, accoppiamenti tra uomo e animale?
Arti marziali caro.
A si?
Si.
Fammi vedere.
E non l'avessi mai detto. Come Black Spider, salta verso di me con delle capriole, ma atterrando, invece di spruzzarmi la ragnatela, mi apre in due, dai polmoni al... ci siamo capiti. Sfortunatamente per lui, il mio sangue lo investe.  Cade a terra, rotolando e tenendosi il viso. Concludo con il calcio sulla spina dorsale.
Adesso mi prendo il lusso di cadere. Tutto sangue. Dovrò fare una bella lavatrice, una volta a casa.

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