18 mar 2011

La ferita aperta


(Storia: Mars - Disegno: (Il primo, Tom Waits di Loveless Radical , il secondo BallGag Samurai di The Boo )
La mattina mi sveglio tardi.
Esco, e mi metto addosso il trench ed il cappello da Specter. Potrei mettermi anche la cravatta e la camicia, tanto è la maschera che crea il personaggio.
Mi accendo una sigaretta, ma non la fumo, fa solamente molta scena. 
Nel mezzo di Craven Road, sento una fitta nella schiena. Mi appoggio sul muro, per non farmi vedere. E' un pugnale, e mi sta triturando la schiena. Mi viene solo un nome, attualmente, collegabile alla mia ferita attuale, ed al fatto che mi abbiano riconosciuto. Volker. Rapido indosso la maschera, e mi arrampico sulla palazzina. 
Il biancostronzo sta là sopra, a ridere.
I suoi tatuaggi rossi brillano sotto la luce del sole. Già, il sole. Non ho mai fatto nulla alla luce del giorno. Ed un fatto fastidioso in più, è la ferità sulla mia schiena che si rimargina con una lentezza allucinante.
Piccolo eroe, sei pronto a diventare la mia preda?
Sorrido. Lui è rimasto alla versione passata, io sono quella aggiornata.  
Entrambi iniziamo a correrci incontro, per placcarci a vicenda come giocatori di rugby.
Ma forse non sono l'unico cambiato: Nel momento in cui ci tocchiamo, sento in lui una forza interna potentissima. O per meglio dire, la sua spallata mi frattura qualcosa. E' più pesante, più forte, più veloce. Anche lui è potenziato. In più ci sta quel suo dannatissimo coltello, onnipresente, da evitare.
Salto, schivo, ma lui sta ai miei livelli. Il suo coltello mi ferisce sulla gamba, e quella ferita pure non si chiude. Quella sulla schiena sta iniziando adesso a chiudersi. Io alzo il dito, e lui ride. Lo folgloro, e non lo trova più così tanto divertente. Rimango concentrato a fargli fumare la pelle, che mi dimentico, coglione, del coltello. Mi ferisce sotto la gola. Barcollo, sto soffocando nel mio stesso sangue, poi un suo ginocchio mi rompe la mascella, e lo stesso coltello mi taglia un dito. E finisce tutto. Una spinta, e casco a terra.
Lui sorride, e scappa. Per non morire soffocato, perché questo rischio, e non mi viene in mente niente per sopravvivere, mi stacco direttamente la carotide, e svengo.
Mi sveglio la sera, avvolto in un bossolo di lino, o qualcosa di simile. Ho bisogno di sfogarmi.
Corro a Villa Fantasma. Entro, e la nebbia si apre al mio passaggio.
Entro, e Shenya è più bella che mai. Ha una katana in mano. Si fionda verso di me, e mi abbraccia. Noto che non ha l'intimo.
La mattina dopo, mi presento a lei senza maschera.
Mi chiamo Mark Tenore. Mezzo giornalista, forse detective. Sò suonare il pianoforte.
Uhm. Mark. Già, ti dovrei accettare anche così.
Fà la dura, ma capisco che sotto è burrosa, tenera. Mi abbraccia, e mi butta sul divano. Si spoglia, ed io seguo il suo esempio.
Il pomeriggio, parliamo. Le parlo di Specter, e delle mie avventure. Le parlo di Post-it, e di B.Port. Poi di suo fratello.
Quindi non sa che non ho poteri su di lui?
Esatto Shenya. Anzi, visto che manda i suoi droni, per spaventarlo puoi distruggerglieli, no?
E' una buonissima idea. Ascolta, davvero sai suonare il pianoforte? Annuisco Fammi sentire qualcosa. Tu guadagni poco no? Annuisco di nuovo Bene. Lì ci sta il piano. Fammi sentire. E canta anche eh.
Mi siedo, e suono. Il mio cantante preferito, Tom Waits. Anche perché ho la voce come la sua. Nata tra le fiamme degli inferi, o ancora meglio, per citare Durcholz "Ha la voce come se fosse stata immersa in un tino whiskey, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese, ed infine portata fuori e fatta investire da una macchina".
Le suo e canto Hope i don't fall in love with you.
Lei mi si avvicina, e lascia cadere il kimono, di nuovo. Il sipario si chiude.
Giusto per informazione, mi ha consigliato in un lounge-bar a fare la musica, 2000$ al mese.



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