La mia vendetta è giunta. Torna a casa, zoppicante.
Shenya mi aspetta.
Come è andata?
Ho sconfitto tuo fratello. Dovrebbe fare seppuku o harakiri, o quelle cose là con le quali siete fissati voi...
l'harakiri è il suicidio con una spada corta, il seppuku è il suicido assistito. Ci si taglia sullo stomaco, ed un tuo amico ti decapita.Capito.
Dormiamo?
Ci sdraiamo a letto, e la notte finisce tranquilla, niente di entusiasmante.
La mattina Shenya non ci stà, e mentre giro per la casa con una torta mont blanc in mano, noto che manca anche il costume di B. Port. Può essere un problema, forse l'ha messo a lavare.
Certo che sei un mandrillone eh?
Scierdo che scei un mandrilloneee eh? Gli rifaccio il verso, poi mi ritrovo un post it in un posto molto scomodo.Ti dovresti lavare le mani, Post.
E' successa una cosa. Ti ricordi la storia dei tunnel temporali? Ecco, adesso ne sono nati altri. Mentre prima eri l'unico in tutti gli universi, adesso girano tante versioni alternative di te.
Ah, bene. Mi cambia qualcosa a me?
No.Sorrido, e mi metto in cucina a finire la torta. Era un pò troppo dolce. Per pareggiare i conti, mi faccio anche un panino con il salame. Il pomeriggio lo passo a cazzeggiare davanti alla televisione, il computer ed il frigo.
La sera mi presento al locale dove devo suonare. Ancora non ho capito il nome, visto che cambia gestione una volta al mese. Io lo chiamo "locale".
Al pianoforte, faccio un pò di jazz, blues, swing, basandomi comunque su Tom Waits, arrangiando David Bowie, Jimmy Lee Lewis, Johnny Cash e Ray Charles. Una cosa spettacolare del pianoforte è che ci puoi fare ogni tipo di musica.
Mentre canto, mi incanto. Davanti alla finestra, per un piccolo secondo, un lampo azzurro. B.Port?
Non posso fermarmi in ogni caso. Continuo a suonare e cantare, ed a vedere quel lampo. La serata finisce alle tre di notte. Tutti mi salutano, una ragazza mi si avvicina e mi sussurra qualcosa all'orecchio. Ci intratteniamo un quarto d'ora in bagno, e poi vado. Mi arrampico su un grattacielo, e mi elettrifico. Così facendo, nonostante il consumo di energia e quindi stanchezza, riesco a captare la provenienza di fonti abnormi di elettricità. Ed intercetto il lampo blu. O meglio, lui mi trova. Lei.
Il costume è quello di B. Port, ma cucito diversamente, ha tutte venature piccole, più uno scheletro. E' una donna, ed è piena di fumo.
Quel costume, il fumo... Shenya?
Domanda stupida, Shenya non può uscire di casa. La donna qui scuote la testa. Mi consegna un foglio, con sopra scritto "Smokey".
Post-it non mi scrive nulla, quindi non ne sà niente lui. E questa non parla. Avevo sentito parlare di supereroi non vedenti, zoppi, ma questa è muta. Mi mette ansia.
Non parli?
Scuote di nuovo la testa, ma che cazzo.
Mentre tento un diverso approccio, toccandole il culo, sento le sirene della polizia, ed una esplosione. Mi affaccio, una volante della polizia a terra che prende fuoco, e dei teppistelli con un lanciarazzi. Mi tuffo ad aquila, ormai la adoro questa cosa e plano di sotto. Al momento di atterrare su uno di loro, le mie braccia si affilano, e lo taglio a metà. Con la coda dell'occhio vedo che Smokey si è buttata, e combatte molto bene, con calci e pugni. Karate mi pare, meglio di me. Poi folglora qualcuno, mentre un secondo lo schiaccia al muro, con la mano diventata per l'occasione un martello di fumo gigantesco. Questa se mi prende mi fà il culo. Anche se forse è facile da battere, toccandola ho sentito che sotto la tuta è fumo.
Il tipo con il lanciarazzi le spara, e difatti lei esplode, in una nuvola di fumo. Ma il fumo rimane a forma umanoide, e con un pugno, colpisce il teppista, che vola di qualche metro. Minaccia sventata, e Smokey sparisce.
Mi metto a correre verso casa. Shenya mi aspetta sveglia.
Riesci a controllare il fumo da lontano?
Ci ho provato oggi, volevo dare del cibo ad alcuni piccioni, ed ho superato il cancello.
Ma non riesci a parlare, solo a vedere, right?Esatto.
E' stata una serata stancante?
Non sono abiutata. Devo rimanere concentrata.Vuoi esser la mia partner per caso?
No, volevo solo vedere cosa si provava... a proposito, la tuta...
Non la dovevi toccare. Ma ormai è fatta. Andiamo a dormire?
Lei sorride, si butta sul divano e crolla.
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