10 apr 2011

L'armatura Oro.

Si può dire, che mi è passato tutto.
Ho focalizzato tutta la mia rabbia e la mia frustazione su Scarface e l'Unirobot. Non sono mai stato particolarmente sensibile alle cose come la morte. Direi quasi superficiale, ed essendo il mio primo lutto, forse non sono stato capace ad eleborarlo nel modo migliore.
Esplodo.
O meglio, mi esplode qualcosa sotto al piede. Mi porta via la gamba. Faccio in tempo a vedere un tizio in armatura d'oro.
Finalmente ci rivediamo.
Lo guardo. Non ho idea di chi sia.
E tu chi minchia sei?
Non ti ricordi di me? Di Magneton?
Ah, si, l'australiano! Ma hai perso tutti i capelli? Il vostro vizio di dormire fuori casa, in mezzo ai canguri! Il vento te li ha portati via?
Non apprezza la battuta. Da una turbina all'altezza del cuore esce un raggio azzurro che mi buca lo stomaco. Neanche il tempo per cascare dal palazzo, che un tentacolo oro mi prende per la gamba sana, ed inizia a sbattermi sul palazzo. Poi ne arrivano altri cinque. Uno mi prende un braccio, un secondo l'altro braccio, e quelli rimanenti entrano nel buco, tentando di strapparmi a metà. Mentre la gamba mi ricresce, mi elettrifico, e Magneton mi molla. Casco per venti piani, atterrando sopra una morbida Pontiac. Che cosa brutta. Prima Scarface, Unirobot, ora lui. E' la serata più lunga della mia vita.
Mentre tento di rialzarmi dalla macchina, completamente guarito, qualche missile casca da sopra. Poi proiettili, e qualche lama. Ha anche un lanciafiamme.
Mentre prendo fuoco, mi viene in mente cosa fare. E' rischioso, ma ci provo. Corro verso di lui, che intanto è atterrato. Adesso lo scontro è sulla strada. Rido. Lo colpisco per bene in faccia, poi nella turbina spara tutto. Stà sulla difensiva, i suoi tentacoli mi bucano, ma non mi fermo. Poi, fà quello che volevo. Vengo spinto indietro, da una forza "sconosciuta". Uno scoppio magnetico. Rimango a mezz'aria. Per lui il magnetismo è quello che per me è l'elettricità, lo stanca.
L'altra volta ti avevo fatto male vero?
Non è stato piacevole.
Bene.
E di nuovo, quel dolore allucinante. Il sangue che schizza fuori. Ma stavolta ho fatto bene i conti. L'ho picchiato in testa, affaticato. Mi tiene in aria, ma solo per metà corpo. Rapido, estraggo la pistola della Volpe. Il proiettle esplode. Mi pare di vedere tutto a rallentatore. Lui che ride. Mi lascia cadere. Indica il proiettile. Capisce che non è di ferro. La sua testa esplode. Lui cade a terra.
Io mi avvicino al suo corpo. Ho fatto centro. L'armatura è ancora collegata a lui, i tentacoli si muovono.
Me lo tiro fuori, e gli piscio sopra. Poi vado verso casa.


2 commenti:

  1. Grazie, ho fatto varie versioni, ma questa è la migliore :D Come hai trovato stò blog?

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