(Storia: Mars - Disegno: Spiderman Noir, Dragonball z)
E' finita con la ragazza. Ha avuto la sua giusta punizione.
La mattina ci metto tanto a svegliarmi. La testa mi esplode, fortunatamente posso buttarmi con piacere su una colazione sostanziosa: Panettone, salame, cioccolata calda, pancetta e uova.
Oggi è il primo dicembre e alla radio trasmettono Thriller, di Jackson. Bravo.
Oggi per me è giorno di ferie, passerò tutto il tempo a rotolarmi nel letto.
La sera esco, ovviamente a voi indovinare perché e come esco.
Mi metto in equilibrio sopra un cornicione, dove vedo bene tutta la Baker strett. E nient'altro. Un punto strategico sbagliato. Mi alzo, per andare dall'altra parte. Un camioncino che corre e sbanda. Vado a controllare. Mi butto di sotto, per atterrare sopra il tettino.
Fischio, ma non sento niente. Scendo, per aprire lo sportello posteriore. Ed una cosa pesante come un carro armato mi investe. Circa cinque persone mi caricano, spintonandomi, acciaccandomi, accoltellandomi. Penso sia questa la sensazione che si prova quando vieni investito da un treno.
Con un calcio circolare, riesco a guadagnare distanza, almeno per il tempo di alzarmi, poi di nuovo, tutti e cinque, ad attaccarmi con una sincronia perfetta, quando uno mi tira un pugno destro, ricevo un gancio sinistro, due ginocchiate ed una testata. Troppo coordinati, sospetto.
Colpisco uno di loro, l'unico con il coltello, un cinese, con un pugno, forte, sul naso. Niente sangue, solo un rumore metallico. Scarface?
Lo ricolpisco, questa volta con un calcio circolare, forte, per far arrivare la mia tibia al suo collo. Sorprendentemente, il mio piede diventa una sorta di lama, che gli stacca la testa. Metallo. Gli altri quattro si guardano, e mi riattaccano con una sincronia perfetta. Qua non si tratta di combattere con quattro persone diverse, qui sono la stessa persona divisa in quattro, cazzo!
Cristo, ma voi non vi stancate mai?
Ho il fiatone. Purtroppo il mio corpo non reagisce alla stanchezza. Non sò, una carica di adrenalina, qualcosa di simile. Niente.
Continua per altri dieci minuti. In tutto ciò, anche la mia pelle è diventata estremamente dura. Lo capisco quando un pugno mi prende di striscio, e delle scintille mi bucano il trench.
E' costoso!
Lo colpisco con il palmo aperto in mezzo al petto. Sorrido. Lui viene investito da una sorta di una d'energia, che lo distrugge. Fighissimo questo.
I suoi colleghi mi guardano, terrorizzati. E' un vero peccato che queste chicche sono esclusivamente casuali. Almeno, come ho visto fin'ora.
Sicuri, chiedo, che volete continuare?
Sorrido. Questa sorta di unimente si stà sgretolando. Ma continua ad essere un cazzo di osso duro. Continua, o continuano, ad attaccarmi tutti assieme. Con un salto riesco ad evitare un pugno di uno. Mi attacco al suo collo, e faccio una sorta di verticale, così mi ritrovo con la sua testa in mano. Per gli altri finisce più velocemente. Sono anche più deboli fisicamente, divisi. Ad uno gli buco lo stomaco, un insieme di metallo, circuiti e carne, mentre l'altro, nel tentare di bloccarmi, si è ritrovato senza braccia.
Mi siedo a terra, per prendere fiato.
Poi, in lontananza, una Mustang. Amo quella cazzo di macchina. Da lontano, Scarface, che mi punta un lanciarazzi.
Ti è piaciuta la sorpresa? Tanto ne fabbrico altri! Hahahaha! Dovresti variare quartiere!
Potevo reagire? No, perchè il razzo è stato sparato appena l'ho visto. Troppo stanco per reagire. Il resto l'ho sentito isolando il rumore. Che stress. Il mio corpo viene colpito, ma non esplode. La pelle si indurisce. Certo, faccio un bel volo, e vengo investito da un'esplosione. Anche il camioncino esplode. Casco dentro un appartamento sfitto. La mia pelle rimane rovente, quindi di ferro, per non farmi bollire la pelle. Svengo adesso. L'onda d'urto mi ha spappolato tutti gli organi molli.
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