15 mar 2013

Specter #9

La gente sparisce misteriosamente secondo il giornale.
Per me è come se avessi passato un mese a dormire.
Mi annoio, forse sono depresso.
Piove sempre in questa cazzo di città, piove e nevica.
Non sono i fiocchi di neve belli, delle montagne canadesi, è una merda calda ed appiccicosa.
Shenya dorme, ormai il nostro rapporto è alle stelle.
Mi metto la maschera ed esco, la città è silenziosa.
Qualcosa di molto strano. Sono sul solito tetto, trova una busta che apro, con delle coordinate.
Ormai sono fin troppo prevedibile forse. Vado verso le coordinate, ci sta qualcosa di terribilmente sbagliato.
Una persona, con un cappotto, che si spoglia davanti a me, rimanendo a petto nudo. Anziano, guercio, un braccio robotico, un corpo tonico, raro per uno della sua età, e tante cicatrici.
Carino il braccio. E' vecchio però.
Mark Tenore.
Ah, quando un discorso inizia così, finisce sempre male.
Abbiamo cercato di fermarti tante volte, in tutti i modi. Il mio gruppo si è dovuto unire con i peggiori elementi.
Di che parli?
Mi chiamo Zero, sono uno dei reggenti degli uomini in nero.
Ho ancora i miei poteri, menti.
Ci siamo dovuti unire con i Ninja del ragno. CI hai costretto a raccattare i peggiori scarti della società.
E quindi?
Quindi sei crollato, ma ancora non lo sai.
A si? Beh, vediamo che sai fare?
Elettrizzo le mie mani, mi piego, pronto a saltargli addosso.
Ho fatto uccidere La Volpe due settimane fa. Le due settimane in cui sei rimasto a dormire.
Giuro, mi si è fermato il cuore per un nano secondo. Quel micro lasso di tempo, nel quale rimango paralizzato, e lui ne approfitta. Mi prende la testa con la sua mano meccanica, e mi sputa del fumo in faccia. Svengo.
Odore di birra, mi sveglio sopra un bancone. Il barista mi guarda.
Ti sei svegliato. Non sei l'unico che si dispera questa notte.
Mi indica un tizio biondo, enorme. Alla prima non lo riconosco, poi focalizzo.
La Patria. La Patria ormai ha finito il servizio come agente segreto, supereroe e guardia cittadina ufficiale, ruolo ormai rubato da Owl. Ho bisogno di fare qualcosa per i miei amici, non posso cambiare il tempo ormai, ma lo posso aggiustare. Due settimane di lutto.
Dove sei stato?
A casa.Almeno non mi dici le solite frasi buoniste del cazzo.
Usciamo.
No, non usciamo, sono in lutto.
I lutti non durano due settimane.
Ho detto che non voglio uscire.
Gli metto una mano sulla spalla, e lo elettrizzo, stordendolo. Lui sviene. Me lo carico e lo porto via. Erano come amici, come fratelli. Sposati, senza essere gay.
Anche se non sembra, la Patria ha 90 anni, 30 dei quali condivisi con La Volpe, lavorando per il governo.
Due semplici esseri umani bravi a fare a botte. Prima della svolta temporale, La Patria si era fatto fare molti esperimenti in più, induriva la pelle ai livelli della pietra, e manipolava le onde sonore, oltre ad avere vari gadget. La Volpe... La Volpe pure, prima aveva duemila gadget, ma con la svolta temporale sono cambiati. La Patria, un soldato con un siero simile a quello dell'immortalità, intelligente e capace a picchiare, La Volpe un ninja supermo, nato proprio da altri ninja, salvato dalla Patria, che gli ha fatto da padre, da mentore, da amico, da fratello.
Dopo qualche ora La Patria si risveglia, io sono davanti a lui.
Grazie.
Figurati.

No dico seriamente.
Anche io, tu non puoi crollare, la cosa è semplice. Fanculo Owl, la gente pensa ancora a te. Quanto ti ci vorrà per rimetterti in sesto?
Una settimana.
Abbiamo bisogno di una base solo nostra.
Vero.



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