27 nov 2011

Gli Uomini in Bianco.

Red Fox mi porta gentilmente verso il l'apice della cupola, un grattacielo.
In teoria, entrando in quel grattacielo, puoi uscire dalla cupola. 
Entriamo e salendo ammazziamo tutti?
Perchè non entriamo direttamente dall'ultimo piano?
A beh... perchè? Dai andiamo.
Tirami.
Red inizia a girare vorticosamente su se stesso e mi lascia andare. Mira perfetta.
Sfondo una finestra e mi ritrovo dentro una stanza, arredata secondo uno stile antico. Due coglioni vestiti di bianco, e tre tizi armati.
Benvenuto Specter. Ti stavamo aspettando.
A si?
Certo. Sei nostro nipote. Figlio dei nostri fratelli.
A si? Pensa che ho un carro armato qua fuori.
La gente che pensa di salvarsi parlando. Parlare non è mai servito a niente, il dialogo non hai mai risolto nulla, i cannoni di Red Fox si. Lui spara, la stanza esplode. Io divento una specie di spettro, e fluttuo fuori dalla stanza. Ma qualcosa attira la mia attenzione. Il fuoco dell'esplosione sparisce, ed uno dei gemelli esce fuori infuocato, mentre il secondo mi tira delle manette, che nonostante il mio esser intangibile, mi bloccano. E cado nel vuoto. Red Fox è occupato con il tipo di fuoco, io precipito. Il mio corpo si trasforma, o almeno cerca. Mi spuntano delle ali, ma si seccano, mi cresce uno strato di pietra che si sgretola come sabbia. Mi stò per schiantare al suolo e non ho idea di come risolvere. Mancano veramente pochi metri, e vengo bloccato. Quasar mi prende al volo.
Tutto bene?
Si. Queste manette mi bloccano i poteri.
Aspetta.
Me le spezza, e mi sento di nuovo in energia. Poi il tizio che mi ha ammanettato scende con una corda, velocissimo. 
Manette inibitorie, gadget interessante. Non ho chiesto poteri ma gadget, voi con i poteri fate affidamento solo a quelli, ma senza poteri non siete nulla.
Tira fuori un frustino, e mi blocca in braccio sinistro. E' velocissimo, e di nuovo sento i miei poteri abbandonarmi. Lui corre verso di me con una sorta di spada laser, convinto. A pochi metri scatto in avanti, gancio destro, circolare sinistro, diretto in bocca. Gli strappo la spada dalla mano, e gli taglio la testa. E' finita. Cazzo, per niente. Mi ritrovo circondato da altri tizi uguali. 
Nipote caro, arrenditi e vieni con noi.
Ma che cazzo vogliono questi?
Forse la risposta arriva subito. Dall'alto, casco uno di loro. Si sfracella, ma ha ancora l'ultimo respiro. In mano tiene una stecca. Lui muore, la stecca si sgretola, e la cupola sparisce. Dal tetto scendono altri tizi, simili, ma vestiti in nero. Quelli vestiti in bianco spariscono.

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