Mentre corro, dopo aver bevuto il caffè, il mio naso mi rientra nel volto, casco all'indietro e sbatto la testa sul cornicione. Una mano mi afferra. Una mano bianca, con tatuaggi rossi.
Adesso resisti anche ai Bazooka?
Ho qualche asso nella manica, guarda.
E per farmi vedere l'asso, che aveva veramente, mi molla. Dieci piani, ma fortunatamente casco di palle sul palo della luce, che me ne abbona uno di piano.
Mentre provo a rialzarmi, il suo pugnale mi raggiunge, e mi trafigge più volte. Sono stato colto di sorpresa, un errore del cazzo.
Cerco di mettermi in mezzo alla strada, per fermare il tir che passa, che invece mi colpisce alla spalla e mi butta a terra. La vedo male.
Sono stanco, esausto. La scossa elettrica di prima mi ha stancato per bene. Sento un botto. Volker è saltato di sotto. Mi dà un calcio sul fianco, che mi fa volare per bene, come un tiro di Maradona o Pelè.
Atterro in mezzo alla strada. E' tardi, le macchine che corrono sono tutte di persone poco oneste e figli di puttana sgozzata. Vengo investito più volte, prima di rialzarmi, apposta per farmi recidere la carotide con quel coltello. Quel cazzo di coltello.
Volker mi prende per il collo. Ci infila la mano dentro, e mi tiene in alto. Fà troppo male.
Sai, vorrei rimanere a giocare. Ma non posso.
Mi getta in un secchio della spazzatura.
Dalla bocca mi inizia ad uscire una specie di vomito bianco, che mi ricopre. E' un bozzolo, come quello dei bruchi. Mi addormento, pensando a guarire.
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