Sono andato al cinema, a vedere Tron. Bel film, irreale, ma bello.
Nell'altra sala un film sulla guerra del vietnam, ma la trama non mi entusiasmava.
Mi chiamo Mark. Mark Tenore. Radici Italiane. Nonno emigrato.
Sono intollerante al latte, cintura marrone di karate, ex poliziotto, detective privato a tempo perso, fotografo a tempo rubato. Insomma, disoccupato.
Ho la barba sempre rasata, e sono astemio.
Cosa è successo due giorni dopo l'uscita di Tron esattamente? Diciamo che ho voluto esagerare.
Una sera, verso le tre di notte, vengo svegliato da alcune urla. Urla femminili. Da tempo non vedo una donna a più di 3 metri di distanza.
Mi metto al volo un cappotto, la fedora, e scendo. Due tizi, grossi ed incazzati, che tentano di abusare di lei.
Sembra brutto uscirsene con "Chiamo la polizia." Senza dire nulla, inizio a correre, per colpire con il ginocchio la schiena di uno dei due. Un crack mi dà soddisfazione. L'amico mi guarda intimorito, giusto il tempo di dargli un pugno sotto la gola, e farlo cadere a terra. Poi succede qualcosa. Mi accorgo del silenzio. La ragazza mi guarda prima contenta, poi scappa, spaventata. Un rumore sordo attira la mia attenzione. Avete presente il rumore che si sente quando si è in apnea? Ecco, io mi sentivo così. Il primo che ho colpito striscia come un verme, piange. Mi viene istintivo buttarmi su di lui, con il ginocchio sul petto, come Hulk Hogan.
Un'altro Crack, seguito da un rigurgito di sangue, gonfia il mio ego.
Quello colpito sulla gola si alza, ed estrae una lama. Ma tossisce, barcolla. Una forte tallonata sulla tibia lo butta a terra. Raccolgo il coltello e lo butto. I miei pugni lo colpiscono molte volte. Circa quaranta. Quando mi accordo della maschera di carne davanti a me, mi rendo conto della cosa che ho fatto. Omicidio. E non me ne pento.
Il giorno seguente, la ragazza, intervistata, mi loda. Sento al bar i commenti positivi.
Faccio colazione. Ciambella con glassa rosa, 3 strisce di bacon, mezza scatola di fagioli rossi dolci, peperonata, latte e cereali, e per finire una mela. Ritiro dalla lavenderia il mio trench nero, e mi compro fedora nera e camicia rossa. Cravatta nera e rossa. Trovo poi una sorta di sacco da palestra, che mi intasco. Sembra cotone. è Bianco, con degli schizzi rossi. Perfetto. Apro il cappotto, per inserire del polistirolo ed una leggera lamina in ferro all'altezza delle spalle. Perchè, vi chiederete, farsi un costume? Perchè non sarei il primo.
La Patria: L'eroe Americano per scelta altrui, gira con un costume azzurro cielo, due scudi piccoli, ed una spada.
La Volpe: Una sorta di paladino della giustizia, che affronta i criminali cittadini a bastonate.
Dark Arrow: Un moderno arciere, con l'arma piena di gadget. Potrei continuare all'infinito. Questi sono umani come me, allenati come me. Ho fatto anche l'addestramento militare io. Poi non ho citato Quasar, un tizio che vola!
In ogni caso, il mio costume era pronto in serata. Specter. Un bel nome. Mi misi il costume. Mi portai a presso anche la pistola, ma raschiai la canna, in modo da non poter portare una scia a me. Ma non la avrei usata. Avevo anche due pugni di ferro, molto più divertenti da usare.
Scendo per strada. La gente mi osserva. è incuriosita. Non sono il primo, ne l'ultimo di questa razza.
Poi noto un pò di movimento in un vicolo. Una donna, attraente, ed un tizio poco raccomandabile. Mi precipito, stessa tattica. Calcio sulla rotula, lui si piega, e riceve una ginocchiata sui denti. Il piacere di romperglieli mi inebria i sensi, tant'è che spezzargli il collo è quasi routine.
Chi sei? Mi chiede
Chiamami Specter. Rispondo io.
Lei mi alza la maschera fino al naso, e mi bacia.
Il dolore della coltellata nella pancia ci mette poco tempo a farmi rendere conto che lei non era una da salvare. Poi la lama si rigira nella ferita, e mi arriva una botta in testa. Sono morto?
Non ancora. Ma stò in un portabagagli. Comodo, largo. Credo sia una Mustang. Inchioda, ed io perdo di nuovo i sensi.
Riapro gli occhi. Stò in braccio ad uno molto grosso.
Chi siete? Domando
Un gruppo di amici, al quale hai ammazzato il migliore cliente. Mi risponde la ragazza. Troia. Ho capito. Spacciatori, ed ammazzando quello, ho rovinato non soltanto il giro, ma anche la nomina del gruppo. Ed in tutto ciò, il tizio mi ha sbattuto a terra.
Addio, Clown Specter! Ahahahah! Ride la bastarda.
Non sono legato, ma non posso muovermi. Mi hanno tagliato i tendini. Ho due buchi nello stomaco, un braccio rotto, e credo una gamba inutilizzabile per il resto della mia vita. Credo di stare in Texas. Ma che cazzo, potevano spararmi in testa no? No, ho rovinato il loro giro, la vendetta deve essere cattiva. Mi hanno dato qualche anticoagulante. Potrei attirare qualche coyote forse.
Passano due giorni. Poi accade qualcosa. Quello che tra qualche giorno, definirò il battesimo di Specter.
Una sfera metallica, grande quanto una Cadillac, stà cascando dal cielo. Ed io ci stò sotto. Non so che pensare, non credo io Dio, ma non sono neanche rassegnato alla morte, forse dovrei STOMP.
Un botto grosso.
E mi risveglio qualche giorno dopo, nel mio letto, senza un graffio. è passata una settimana dalla mia prima esperienza come Specter, e sono sicuro di non aver preso LSD, quindi è successo tutto veramente.
Sul comodino, accanto alla sveglia vintage, un post-it.
Craven Road, New York.
Bene. Ora dovrò indagare su qualcosa, gratis. Mentre mi alzo, mi si conficca una scheggia del parquet nel piede, la tolgo, e la ferita si chiude.
Si, dovrò indagare.
Un'altra cosa, con le donne ho chiuso.
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