La notte non porta mai consiglio. Mai. Dr Fetillat. Dovrei avere gli incubi per rivelazioni simili.
Shenya risponde al telefono, e mi guarda.
La Patria ha il nostro numero di casa.
Che vuole?
Corri come non hai mai fatto in vita tua.
Effettivamente a bordo di Shenya ci metto poco. O meglio, Shenya in casa, che ha creato un'aquila di fumo, e dall'alto, vedo la morte. Migliaia di tizi colorati che corrono e devastano. Davanti a loro, l'Unirobot. Mi butto, ed accanto a Smokey, che ha preso le sembianza di essere umano a quattro bracccia, mi metto davanti all'Unirobot forzuto.
Una bella parata.
Ma ho fatto il passo più lungo della gamba. Mi rispondono tutti contemporeanamente.
Già, bella. Oh, il meccanismo che suddivide la mente in tre adesso vale anche per mille.
Mi caricano tutti insieme, ed il mio unico modo di vincere è sparire. Mi teletrasporto sui tetti, assieme a Quasar e la Patria.
Smokey inizia a fermarne alcuni, noi neanche ci parliamo e scattiamo a fermare questo blocco. Quasar volando ne riesce ad abbattere una decina, ma ognuna ha un potere particolare, chi fuoco, chi ghiaccio, chi cazzo. Quindi decide di volare, per portarsene appresso un paio di loro. La Patria stesso problema, idem per la Volpe che sopraggiunge dopo. Un qualcosa attira la mia attenzione, una specie di impulso. In alto, il Dr Fetillat.
Hai qualche idea?
Non sono demoni.
Devi dare una mano.
Ho qualche idea. Si anche io. Scegli me. Zitti.
Mi mette ansia quando parla così.
Paimon esci. Sono Paimon e comando. Si, comandi duecento legioni. E' il momento di sbizzarrirsi.
Specter tienimi in braccio.
Mi casca addosso, mentre dei raggi bianchi iniziano ad uscire dal suo petto. I raggi assumono forma umana. Anzi no, demoniaca. Non ho idea di quanto siano duecento legioni. Una legione quanti demoni sono? Tanti.
Ci mette pochi minuiti, e tutti sono a terra. Poi questi demoni rientrano nel corpo.
Non li ho uccisi. Cosa? Non sono esseri umani. Nessun sacrificio di sangue.
Sconfitti ma non morti, alcuni si rialzano. Molti di loro si rialzano.
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