La testa mi scoppia.
Una morte tranquilla quella di ieri.
Sono dentro una cella imbottita, camicia di forza. Non sono nuovo a questa esperienza.
C'è qualcuno?
Sento dei passi. Qualcuno potrebbe anche bussare alla mia porta magari. Invece non mi si fila nessuno. La stanza viene riempita di gas.
Crollo a terra, e mi portano via. Vedo tutto in modo sfocato, sono legato ad un lettino. Un dottore dal viso conosciuto mi guarda. In mano ha un chiodo gigante con un martello.
Oh... Dottor Creed...
Carissimo Tenore, come stà oggi?
Direi bene. Oggi cosa mi fate?Mark, cosa ricordi della settimana scorsa esattamente?
Nulla. A si, stavo... stavo... dove stavo? Non ricordo bene.Neanche la tua violenta uccisone di Shenya, tua moglie, suo fratello e vostro figlio?
Morte violenta in che senso?
Il dottor Creed non mi risponde, il dottor Castle mi illumina il volto.
Ora ricordo la strage, non sono stato io ad averli ammazzati. Ma non riesco ad esprimermi. Il sedativo funziona. Creed mi infila il chiodo dentro l'occhio. Dolore.
Il giorno dopo rimango sulla sedia a rotelle nel corridoio. E sbavo.
Il dottor Spencer gioca con una calamita.
Creed mima di avere una pistola in mano.
Io sbavo.
Il tizio che pulisce a terra, Rottew, mi guarda divertito.
Io sbavo.
Dopo due minuti, l'infermiere Montoski mi accompagna verso il giardino. Ora tutto quadra. Mi ricordo tutto, il lavoravo qua. Montoski, ha ucciso mia moglie ed ha fatto ricadere la colpa su di me. E' un mostro, una chimera. Non ho idea di come abbia fatto ad incastrarmi.
Io sbavo.
Lui mi porta vicino alle scale del giardino e mi spinge. Il mio collo si spezza, smetto di sbavare.
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